I nuovi stili di vita e di comportamento sociali imposti dalla pandemia hanno avuto importanti ripercussioni anche sulla vita di coppia. Una ricerca svolta da Ipsos per conto di We World, ha evidenziato come le donne sono state coinvolte pesantemente nella crisi economica e sociale legata alla pandemia.
Da un anno le donne sono in prima linea nella cura dei figli, degli anziani, della casa e dipendono più di prima economicamente dal proprio compagno; dall’altro al Sud il quadro è peggiore rispetto del Paese: 5 donne su 10 hanno registrato una diminuzione delle loro entrare e 4 su 10 dipendono economicamente dal partner. L’indagine Ipsos ha evidenziato anche un calo del 76% della progettualità generale, del 64% della forma fisica e del 46% dell’autostima. Uno scenario resto ancora più complicato dalla presenza ininterrotta dei figli, costretti in casa dalla didattica a distanza. DI conseguenza, la coppia del suo insieme ha pagato ancora un prezzo molto alto.
Il dottor Aldo Maffucci, specialista in Andrologia ed in Urologia, già presidente degli urologi della Campania, spiega che “nella coppia l’uomo, che può essere più fragile della donna dal punto di vista psicologico, per l’atmosfera di insicurezza e di pericolo per la propria salute e per l’incertezza del futuro economico, ha sofferto pesantemente”. Ciò ha comportato “una sua crescente indifferenza nei riguardi dell’attività affettiva e sessuale, innescando un pericoloso circolo vizioso (feedback negativo) caratterizzato dal calo del desiderio libido”, spiega Maffucci, “con conseguente diminuzione del testosterone, in molti casi associato a deficit erettile e a diminuzione dell’autostima. Inoltre nelle coppie non conviventi, il diradarsi o addirittura l’assenza di rapporti sessuali ha peggiorato ulteriormente la situazione, soprattutto dove preesisteva una latente conflittualità.
Il dotto Maffucci spiega come quasi nel 50% dei casi sia la donna a richiedere una consulenza andrologica e nell’80% si reca dallo specialista con pil proprio partner. “La presenza della donna al momento della visita rappresenta un elemento di grande aiuto per l’andrologo”, aggiunge Maffucci, “che ha così la possibilità di verificare nel suo insieme il disagio sessuale della coppia che in più di un terzo dei casi ha una chiara radice femminile. E’ importante coinvolgere entrambi gli elementi della coppia per creare complicità e condivisione del percorso diagnostico-terapeutico. Per impostare un percorso terapeutico corretto lo specialista deve subito verificare se vi siano patologie alla base del disagio sessuale, affrontarle decisamente e se possibile radicalmente”. Le patologie maschili che il più delle volte sono coinvolte in questi casi cono “tutti gli stati infiammatori delle vie genitali come per esempio le prostatiti, ma importante è anche un calo del testosterone spesso associato ad un aumento della prolattinemia. Inoltre”, conclude Maffucci, “tutte quelle patologie più generali che coinvolgono la salute di tutto l’organismo come diabete, ipertensione, obesità, dislipidemia e patologie cardiocircolatorie.”