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Una usanza come profilassi: la circoncisione

Una usanza come profilassi: la circoncisione

La circoncisione o meglio plastica prepuziale consiste nel taglio che rimuove o asporta totalmente o parzialmente quel sottile strato di pelle (prepuzio) che ricopre il glande.

Attualmente nei paesi occidentali generalmente viene effettuato quando non è possibile scoprire il glande per la presenza di prepuzio stretto o anelastico. Quindi è una terapia.

Molte religioni o culture lo ritengono, invece, un rito a cui debbono essere sottoposti i maschi anche in assenza di patologia. Gli ebrei lo praticano entro l’ottavo giorno di vita.- Ad effettuarlo è il circoncisore professionista (mohel) nel corso della cerimonia ebraica del brit milah ed è segno indispensabile di appartenenza religiosa e solo dopo al neonato si conferisce il nome ebraico.

Anche i paesi arabi praticano la circoncisione nei bambini anche se il Corano lo prescrive solo in maniera implicita. Essa segna il distacco definitivo dall’ universo femminile e lo si effettua tra i 3 ed i 5 anni durante una festa di un venerdì del Ramadan.
L’ intervento è indispensabile poiché un maschio non circonciso non potrebbe trovare moglie in una comunità islamica tradizionale.

Alcune società africane praticano la circoncisione nella pubertà e rappresenta il segno del passaggio dei giovani al mondo degli adulti. Ad esempio i Samburu del Kenia sottopongono a circoncisione gli adolescenti che non possono emettere neppure un lamento durante la cerimonia per non disonorare il proprio clan e solo dopo diventano guerrieri Lmurran.

Anche per gli aborigeni australiani e nelle isole della Polinesia la circoncisione è un rito di iniziazione. Nelle cerimonie bora dopo un digiuno c’è la prova del fuoco e la circoncisione: l’adolescente diventa mirano (sapiente ) e membro del gruppo.

L’ intervento di circoncisione in Occidente viene anche effettuato in modo precoce in assenza di patologia come prevenzione adducendo una motivazione di natura igienica. Finora questa pratica non era giustificata poiché una profilassi di malattie infiammatorie e/o infettive del pene poteva essere attuata con una corretta igiene dei genitali esterni. Invece un recente studio di ricercatori neozelandesi pubblicato sulla rivista internazionale Pediatrics ha evidenziato che i maschi non circoncisi presentano un rischio di contrarre Malattie Sessualmente Trasmesse ( MST) in misura di 3.1 volte maggiore. Gli autori concludono affermando che se tutti i maschi studiati fossero stati circoncisi si sarebbe verificata una riduzione del 50% delle MST.

Ciò può dimostrare che effettivamente una pratica da ritenere non adeguata ad i tempi moderni solo prescritta da dettami religiosi o culturali, ha invece una valenza reale, scientificamente documentata e giustificata. Le caratteristiche del lavoro dei colleghi neozelandesi non permette comunque di trarre dei risultati conclusivi, ma sicuramente di esso bisogna tenere conto da oggi nella nostra pratica clinica quotidiana.

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